I FRATELLI DELLA LEGA NEI GUAI: MELONI E TOPI DI FOGNA

MELONI

Nei guai l’alleata di Salvini. La cosa nero-verde si infanga

ROMA – Arianna Meloni, sorella dell’ex presidente della Camera, è finita nell’inchiesta per corruzione che ruota attorno al costruttore Paolo Marziali. Lei e il marito, l’ex assessore regionale Francesco Lollobrigida, avrebbero favorito il costruttore in cambio di «utilità».

L’attacco di «Batman»

Nel 2012 era stata tirata in ballo dall’ex Batman di Anagni, Franco Fiorito, che, in piena bufera per le spese regionali, voleva accreditare la tesi del «così fan tutti». E dunque la attaccò: «Non la vediamo da mesi ma prende sempre lo stipendio» disse, aprendo ufficialmente la querelle. Seguirono polemiche. La sorella dell’attuale presidente di Fratelli d’Italia non è dipendente della Pisana ma ha sempre avuto contratti di collaborazione in Regione. È sposata a Francesco Lollobrigida, ex assessore regionale alla mobilità, indagato a sua volta per i presunti favori a Marziali.

Lavori mai fatti

I pm Gianfranco Cirielli, Ilaria Calò e Roberto Felici (gli ultimi due già titolari dell’inchiesta sui Grandi Eventi di Angelo Balducci) ritengono di aver individuato utilità/favori nei loro confronti dietro la contabilità societaria del Gruppo Marziali. Si tratta di fatture per vari importi -12 mila 383 euro; 816,89; 14mila 691 euro; 5.997 e altro – che sarebbero state emesse per lavori mai fatti e che, dunque, nasconderebbero tangenti. Con questa ipotesi i finanzieri del Tributario hanno effettuato perquisizioni a fine maggio. In seguito nuovi sviluppi hanno portato a indagare il dirigente di Ama Servizi Cimiteriali, Fabrizio Mericone. Tutto sembra ruotare attorno agli ambienti della Nuova Italia, la fondazione di Gianni Alemanno di cui Marziali è socio, amministrata da Franco Panzironi (grande sponsor di Mericone). Il costruttore avrebbe così ottenuto appalti importanti. Il suo nome, già noto per le opere dei Grandi Eventi di Diego Anemone e Angelo Balducci, era circolato per gare all’Ater e in alcuni ospedali. Il decreto dei magistrati parla espressamente di una sua «attività corruttiva».

Dal Corriere della Serva

Lascia una risposta