QUI RADIO LONDRA. CHIUDO.

yaltaCari lettori, il Merdo Verde chiude. Il primo giornale satirico online, che si è occupato, fustigandoli, di indipendentisti, venetisti, parassiti e paraculi, indipendentismi veri e presunti, leghismi e leghisti vari, chiude i battenti per… inutilità. Gioite con me, voi che ci avete supportato e sostenuto in questa lotta, perché abbiamo riportato la più grande vittoria che potessimo riportare. Abbandoniamo per manifesta inferiorità dell’avversario. Avreste animo di rubare una caramella ad un bimbo? Noi si, ma qui si tratta di dare un calcio a un morente. Queste cose sono troppo, anche per noi. Per me.

Volevamo osservare un rigoroso silenzio in campagna elettorale, per non essere tacciati di partigianeria, qui in redazione e per un po’ ci siamo dati all’ippica. Ma più passavano i giorni e più mi accorgevo che il mio benessere, era inversamente proporzionale al tempo dedicato ad occuparmi di indipendentisti istituzionali e di tutto il circo che si portavano. Meno li osservavo, meglio stavo. Parlandone coi colleghi di redazione, ho potuto constatare che, anche per loro, era lo stesso. Meno sguazzavano nella merda italo-indipendentista, più il loro benessere aumentava. Il risultato delle elezioni italo-regionali ha fatto il resto. Il Merdo non deve dare spintarelle a nessuno. Gli italo-indipendendisti si suicidano da soli. Basta aspettare. E neanche tanto.

Per cui il Merdo chiude. Speriamo per sempre. Basta con canarini. E pensare che con l’appoggio di plebiscito potevano eleggere almeno due consiglieri. Ma non si ragiona con chi pretende di sedere al ristorante, ingozzarsi di ogni pietanza ed alzarsi senza pagare il conto. La causa della mazzata è di chi gli ha rubato i voti con una lista civetta. O di tempo, o dei veneti, o delle scarse precipizazioni, o di un a parola al posto di un’altra. Suvvia. Basta piagnistei. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Ma state sereni. Ora l’avvocato rivuole il suo vitalizio, perché i veneti non lo hanno compreso. Come se Gesù si sfilasse i chiodi dalle mani e se ne andasse dalla croce, perché al mondo ci sono ancora mussulmani e buddisti. Maddai su. Basta con NVI. Sono riusciti ad eleggere un consigliere con 80 voti. Sticazzi. Complimenti alla democrazia. Hanno preso i voti per fare il referendum per l’indipendenza, ma dall’alto del loro 2.7% ora dicono che il referendum non s’ha da fare, perché i veneti sono degli psicolabili da mettere sotto tutela. Non sono pronti. Non sono maturi. Lo saranno da qua a cinquanta, forse sessant’anni. Quando saranno marci. Basta coi leghisti. E basta coi giornalettisti leccaculo. Tanzaia non ha stravinto come sostengono i buffoni di corte. Con un astensionismo al 46%, se ti vota la metà di chi resta, vinci perché ti vota un veneto su quattro. Non uno su due, come dicono loro. Ma state sereni. Lo ha detto oggi a Radio 24: “I problemi del Veneto, passano per quelli della Sicilia”. Ma il primo di giugno aveva cinguettato che avvierà subito un negoziato con roma su autonomia su base costituzione che roma ha applicato in modo esclusivamente centralista. Brrrr. Che paura. Basta anche con chi non è pervenuto. E basta anche con le unità di indipendentisti, che sono solo funzionali a vedere chi è più veloce ad inculare il compagno di percorso.

Vi ricordo solo che se li avete votati, non siete vittime, ma complici.

A guardare il vuoto, si rischia di riempirlo cadendoci dentro. Non sono niente. Non valgono niente. E se ci si da quel tanto di corda si impiccano da soli. Lo ripetiamo: le elezioni sono state una ottima cartina di tornasole. Come direbbe il divino Marchese: “noi siamo noi e voi nun siete un cazzo”. Basta col darvi un’importanza che non avete e non meritate, dedicandovi il nostro tempo. Non valete un minuto. Buttiamo con piacere l’ultima palata di terra sul cadavere dell’indipendentismo istituzionale all’itagliana. La redazione ha altre prove, ben più importanti. La strada è una.

 

Qui Radio Londra. Chiudo.

 

Galabarto Aneto

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