SCOOP! ECCO IL NUOVO SIMBOLO DELLA LECCA NODDE ITALIA

A Place Vendome, Parigi, un incontro inaspettato.

FRANCE-ARTS-FIACSto ammirando la grande e controversa scultura di Paul McCarthy quando scorgo in evidente stato di ebrezza il presidente Sigfrido Linetti, noto esponente della Lega Nodde Italia.

Non mi lascio sfuggire l’occasione e cerco di intervistarlo. Sulle prime cerca di svicolare, ma saputo per che testata prestigiosa lavoro, mi concede alcuni minuti .

“Le concedo l’intervista solo perché è del Merdo Verde. Siete una testata seria e non sparate cazzate come tutti quelli che vi fanno il verso.”

Grazie presidente, grazie. Mi dica: che ci fa qui a Parigi? Anche lei un appassionato d’arte?

Beh, le confesso che non appena ho visto le immagini di quest’opera meravigliosa son corso a Parigi per vederla di persona perché…

Perché presidente?

Ecco non dovrei dirglielo…ma lei mi è simpatico. Glielo dico. Stiamo cercando un nuovo simbolo per la Lecca, molto più rappresentativo dell’Alberto da Giussano o del sole delle alpi.

Davvero? E crede che un albero di natale stilizzato possa fare al caso vostro?

Di che albero sta parlando?

Beh della scultura che abbiamo davanti. E’ un albero di Natale.

Sicuro? Noi della direzione nazionale pensavamo fosse un butt plug.

Come? Un butt plug? E cos’è?

Come cos’è, un giocattolo erotico, no? Un tappo da culo, per la precisione.

Trasecolo, ma ho la forza di chiedere: Scusi ma perché un sex toy anale dovrebbe rappresentarvi?

Semplice, no? Perché lo sfondamento anale dei popoli è il nostro core-business.

Mi risponde di getto il capo-delegazione leccanodditalianista mentre ostenta, con malcelata soddisfazione, il riportino all’indietro.

Da almeno venticinque anni riusciamo con profitto enorme a fottere alcune popolazioni italiche, in modo particolare quelle venete, con profitti incredibili.

Ma presidente, voi non siete una forza politica? Per giunta autonomista, federalista, indipendentista, macroregionalista… rappresentativa, a quanto dite, delle istanze delle regioni produttive del Nord Italia…. Lei si esprime piuttosto come l’amministratore delegato di una grande industria! Per giunta ostile ai suoi stessi clienti…i suoi elettori, voglio dire.

Beh, tengo a precisare che per noi la politica rappresenta solo un paravento. In realtà siamo dei mercenari al servizio dello stato centrale italiano. E’ evidente fin dal nostro primo insediamento nel parlamento. Se li ricorda Lossi e Beoni, i primi due nostri eletti? Pizzicati con 100 milioni ai tempi della maxi tangente Enimont? Errori di gioventù, ma rivelatori. Poi ci siamo perfezionati.

Davvero? Si spieghi.

Beh, fondamentalmente, per almeno un quarto di secolo, siamo riusciti nell’impresa di tenere unito un paese disomogeneo. Abbiamo deciso di radicarci soprattutto in Veneto dove, da sempre, sono fortissime le aspirazioni all’indipendenza. Nel corso degli anni ricorrendo all’uso sistematico della menzogna e della simulazione abbiamo guadagnato un grosso consenso.

Mi sta dicendo che state tradendo i vostri elettori da un quarto di secolo?

Beh, Giuda al confronto era un dilettante, me lo lasci dire. In qualche lustro, noi di poveri cristi ne abbiamo fatti a centinaia, mica uno! Consideri la devastazione economica, culturale ed ambientale del Veneto. Per conto dei nostri datori di lavoro abbiamo alleggerito quella terra benedetta di almeno 500 miliardi e soprattutto siamo riusciti a convincere gli abitanti di essere dei sub-umani decerebrati, delle bestie da lavoro e nulla più.

Rabbrividisco…lei mi fa tornare in mente una vergogna nazionale: la Repubblica filonazista di Vicky e i collaborazionisti francesi che la sostenevano. Me lo lasci dire. Mi sta mettendo a disagio.

Chissenefrega? Io invece mi reputo un vero artista: un Gaughin della simulazione, un Tiziano dell’inganno, un Picasso della menzogna, un Michelangelo del furto.

Io non riesco a capire. Forse lei ha bevuto troppo e mi sta prendendo in giro. Il suo partito, lei stesso, non sostenete forse il referendum dell’indipendenza del Veneto? La Regione ha prodotto persino una legge.

Uffaaaa….ma allora lei proprio non capisce. Glielo ripeto. Io sono ai vertici di un’organizzazione al servizio dello stato italiano. Questo le risulta evidente se fa attenzione non a ciò che diciamo, ma a ciò che abbiamo fatto e continuiamo a fare. Il referendum per l’indipendenza è l’ennesima carota che agitiamo davanti ai somari veneti. Ma non lo vogliamo fare e non lo faremo: è evidente. Intanto abbiamo confuso le acque aggiungendo un referendum sull’autonomia. Poi abbiamo imposto che il referendum sia finanziato direttamente dai cittadini con una cifra assurda: 14 milioni di euro, (esclusa ogni spesa di promozione, badi bene) da versare in un conto corrente controllato dallo stato centrale, naturalmente. Hahaha pensi che finora si son raccolti meno di 40.000 euro…

Potremo dire alla fine che il referendum non si farà perché i veneti non vogliono l’indipendenza. Geniale no? In ogni caso, comunque, abbiamo blindato l’operazione “referendum-presa per il culo” persino impugnandolo in corte costituzionale.

Insomma un capolavoro.

Ma gli innumerevoli gruppi indipendentisti veneti, che fanno? Immagino vi stiano contrastando con tutte le loro forze..

Ma no. In quel mondo stiamo agendo da anni: abbiamo i nostri agenti inseriti a vari livelli nelle organizzazioni, anche ai vertici. Sono bene addestrati e hanno il compito di individuare gli anelli deboli, cioè gli arrivisti, i fannulloni, gli imbecilli, i rancorosi e di attivarli alla bisogna, in modo da depotenziare eventuali pericoli emergenti. Siamo riusciti ad operare così bene che quasi tutte le organizzazioni indipendentiste appoggiano il referendum-farsa e ci sostengono a spada tratta.

Giovanniii, Giovanniiii…Scusami, ti devo lasciare.

Mi lascia così, su due piedi, il presidente più amato dagli italiani. E io me ne torno pensoso e confuso ad osservare la verde scultura: il nuovo simbolo del partito più vecchio d’Italia. Un enorme, gigantesco e verde “tappo per il culo”.

 

Leotardo Sbocco

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