ILARIA VIEN CO MI, IN MEDO AL FORMENTON…

Ecco fatto. Persa la scommessa. Appena fatto a tempo a finire l’articolo sull’ex capetto di Raixe Venete, che, sempre da Raixe Venete, spunta un’altra sorpresona. La nostra sorridente presidentessa in pectore dell’Accademia della Crusca. Ops, pardon. Del Formenton. Anche lei a sgomitare nell’agone politico veneto a fianco di sua eminenza Tanzaia, tenendo alto il vessillo stuprato di San Marco e della x al posto della z.

Resta il fatto che devo un caffè al capo redattore. Ero convinto che la sorridente vedette, avrebbe lasciato correre ancora qualche giorno, per decenza, dalla data della Festa Nazionale. E invece la purista della lingua batte il ferro finché è caldo.

Ilaria

 

Ma guarda te. Ed io che ero convinto che la massiccia campagna in provincia di Vicenza a base di maxi cartelloni stradali, se la fosse pagata di tasca sua. Ed io che mi ero anche detto: “ ma che brava ragazza. Avrà venduto la casa per pagare quei manifesti per augurarci buon 25 aprile”. Ma pensa te. Ilaria. Povera Ilaria. Non sei leghista, ma ti candidi coi leghisti. È come se una adolescente andasse con un vecchio bavoso, perché le paga le ricariche del telefono. Ovviamente siamo tutti liberi. Ma dillo prima. Sii onesta. Non usare il Patrono Nazionale per metterti in mostra, per poi candidarti con gli unici che l’indipendenza non la vogliono. Con un partito itagliano. Ilaria. Ilaria. Che delusione.

 

Qui Radio Londra. Chiudo.

Galabarto Aneto

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